12.05.2024

Lentamente, scendeva la notte estiva sullo Cer, su quella montagna superba. Persino la bestia selvaggia perdeva la direzione per la strana paura di disturbare le truppe che avanzano senza fiato. Verso la Drina, il Sava, ovunque ci sia pianto, là si affretta affilata, la spada serba. Solo un eco leggero, nessuno nessun chiamerà quella notte mentre l'esercito avanza per le alture e i colli. In mezzo a quel buio oltre le pendici a ognuno il cuore patisce, a ognuno il fuoco arde nel petto a combattere subito. In quella terra del gunj, dell'opanak, dove le albe sono eternamente rosse, mai dorme la battaglia, e quando matura il grano continuamente si sente ovunque una canzone sottile, la canzone del risveglio.

In battaglia partite o eroi tutti, partite e non piangete la vostra vita. Che il Cer veda lo schieramento, che il Cer senta la battaglia, e il fiume Drina la gloria, il coraggio e la mano eroica del padre, del figlio. Canta, canta, o Drina, o tu, acqua fredda, ricorda le storie di quando cadevano. Ricorda lo schieramento coraggioso che pieno di fuoco, di forza impetuosa, ha espulso lo sconosciuto dal nostro caro fiume. Canta, canta, o Drina, racconta al mio popolo di come abbiamo combattuto coraggiosamente. Cantava lo schieramento, si combatteva la battaglia presso l'acqua fredda. Il sangue scorreva, il sangue usciva a fiotti lungo la Drina per la libertà.